L’erbicida giudicato “probabilmente cancerogeno” si pensa sia vietato in Italia ma da quanto riportato in questo articolo de il fatto alimentare sembra che la situazione non sia proprio favorevole alla nostra salute.

Roberto Pinton infatt, segretario di AssoBio, risponde a un lettore che si era rivolto alla redazione ponendo questa domanda:


Gentile redazione, ho sentito ripetere spesso che in Italia glifosato e tutti i prodotti che lo contengono è stato messo al bando in agricoltura, visto che è stato giudicato probabilmente cancerogeno. Ma è davvero così o è una bufala? Ci sono almeno dei limiti al suo utilizzo nel nostro Paese?


Riportiamo qui di seguito la risposta integrale di Pinton:

Per maggiore chiarezza del lettore specifichiamo che, se il glifosate è definito “probabilmente cancerogeno” dallo IARC (OMS) istituto medico di Ricerca sul cancro di Lione, tale probabilità non dipende dalla sostanza ma dalle vittime, più o meno sensibili e/o sfortunate, nell’incontrarlo ed assumerlo attraverso l’acqua o gli alimenti, i vestiti, i tampax… (da cotone OGM), ecc.
Ma le norme costituzionali non possono riferirsi a un gioco d’azzardo, o a una “roulette russa”… bensì alla tutela precauzionale.

Prima che sia troppo tardi sarebbe ora di seguire i numerosi appelli del Prof. Giuseppe Altieri (Strudio Argenova)


Dobbiamo BANDIRE IMMEDIATAMENTE OGM, DISSECCANTI INUTILI (in quanto le erbacce diventano resistenti e la chimica è sostituibile con mezzi meccanici) e PERICOLOSI per la salute e l’ambiente, e tutti i PESTICIDI inutili, dal momento che esistono tecniche alternative regolarmente registrate al commercio, ovvero sottoposte a prove di efficacia.


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